In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?"
Mi sono portato dietro questi versi di William Blake per anni.
Intendo fisicamente: l'avevo scritta sulla prima pagina di un quadernino a quadretti che usavo per prendere appunti.
Erano i miei primi anni di studio dello haṭhayoga e, con l'entusiasmo tipico dei neofiti, praticavo tre, quattro ore al giorno.
Mi svegliavo all'alba, doccia fredda ed esercizi di scioglimento, poi meditavo una mezz'oretta e andavo a scuola. Il pomeriggio mi dedicavo agli āsana e alle sequenze. Ricordo che per "far mia" la posizione dello Scorpione ci ho messo un estate intera.
Se penso alle polemiche attuali sulla Ginnastica Yoga e alle divisioni attuali tra "Yoga Fisico" e "Yoga Spirituale" mi viene da ridere: per noi yogin degli anni '70 la pratica fisica, lo studio dei testi e la pratica meditativa andavano di pari passo.
Mi svegliavo all'alba, doccia fredda ed esercizi di scioglimento, poi meditavo una mezz'oretta e andavo a scuola. Il pomeriggio mi dedicavo agli āsana e alle sequenze. Ricordo che per "far mia" la posizione dello Scorpione ci ho messo un estate intera.
Se penso alle polemiche attuali sulla Ginnastica Yoga e alle divisioni attuali tra "Yoga Fisico" e "Yoga Spirituale" mi viene da ridere: per noi yogin degli anni '70 la pratica fisica, lo studio dei testi e la pratica meditativa andavano di pari passo.
Se c'era bel tempo andavo a "fare Yoga" al mare, o al parco di villa Fabbricotti, ritrovo di freackettoni, yogin e reduci dall'India. A volte praticavo con gli altri, altre mi mettevo sotto il mio albero preferito, tiravo fuori il mio quadernino a quadretti, una penna a china con la punta sottile e prendevo appunti. Spesso disegnavo la posizione delle ossa, della colonna vertebrale soprattutto, nei vari āsana.
Le disegnavo e ci meditavo su, cercavo la corrispondenza tra quei disegnini e la mia anatomia.
Meditavo fin quando non avvertivo una qualche sensazione fisica, la conferma, secondo me della possibilità di vedere il corpo dal di dentro, e più mi "conoscevo dal di dentro" più pensavo che la simmetria del corpo umano è veramente"spaventevole".
Meditavo fin quando non avvertivo una qualche sensazione fisica, la conferma, secondo me della possibilità di vedere il corpo dal di dentro, e più mi "conoscevo dal di dentro" più pensavo che la simmetria del corpo umano è veramente"spaventevole".
La forma delle ossa mette a nudo le segrete corrispondenze tra gli arti, il bacino, il cranio, come se il nostro corpo fosse un anagramma visivo opera di uno scultore Surrealista.
L'analogia della forma dell'osso SFENOIDE e del BACINO, ad esempio, sembra nascondere il messaggio in codice di un qualche dio burlone o di uno scienziato alieno con la fissa dell'enigmistica.
L'osso Sfenoide è quello che dà la forma alla nostra faccia e il bacino ne disegna un'altra, di faccia, sotto l'ombelico.
Fantasie? probabilmente si, però la "spaventevole simmetria" c'è e come, e con il respiro la si può "sperimentare".
Non solo con il respiro ordinario: c'è una respirazione segreta o sottile, avvertono i testi tantrici e taoisti. Per gli alchimisti, gli osteopati e i terapeuti di cranio-sacrale corrisponde alle "MAREE" dell'Acqua di Vita, il liquido cerebro spinale.
Il nostro cervello produce un liquido, cristallino come l'Acqua di Rocca, che riempie il cranio, inumidisce gli occhi e trasporta nel corpo, attraverso la colonna vertebrale, i neuro ormoni (endorfine, serotonina ecc. ecc.)Ci sono almeno tre cicli di emissione detti:
RITMO CRANIO-SACRALE (6 - 12 CICLI AL MINUTO).
MAREA MEDIA (3 CICLI AL MINUTO)
MAREA LUNGA (1 CICLO OGNI 100 SECONDI )
Queste maree rappresentazione la RESPIRAZIONE PRIMARIA DEL CORPO UMANO.
Durante le onde di marea tutto il corpo si muove, come se gli organi fossero pesci e alghe.
Le ossa del corpo sono di due tipi PARI (le ossa gemelle, come quelle delle mani e dei piedi) e IMPARI (le ossa "singole" come lo sterno e l'osso pubico)
L'osso sfenoide ad esempio è impari, e così lo sterno, il sacro, le vertebre e tutte le ossa dell'asse centrale dello scheletro.
Le costole, le ossa delle braccia, delle gambe ecc, sono pari, nel senso che che sono coppie di "ossa gemelle".
Le ossa "laterali", pari, durante la INSPIRAZIONE, ruotano delicatamente verso l'esterno e durante la ESPIRAZIONE ruotano verso l'esterno.
Le ossa dell'asse centrale, impari, durante la INSPIRAZIONE si flettono e durante la ESPIRAZIONE si estendono.
Diventare sensibili al movimento naturale delle ossa, significa entrare in contatto con il PROPRIO PRINCIPIO VITALE.
Se riportiamo questi concetti allo Yoga o a qualsiasi tecnica del movimento si vedrà che:
1) LA CONOSCENZA ANATOMICA E' ESSENZIALE.
2) IL MOVIMENTO, PER ESEMPIO, DI UN ARTO (NELLO YOGA, NEL QI GONG, NELLA DANZA) NON NASCE DALLA VOLONTÀ, COME LA SI INTENDE DI SOLITO, MA DALL'ASCOLTO INTERIORE.
Di fronte all'Onda,l a volontà del marinaio, o del nuotatore, si esprime nell'arrendersi, ovvero nel lasciarsi andare al momento giusto.
Non si può lottare con la violenza del libeccio, ci si può solo arrendere al suo ritmo, comprenderlo.
Se nell'assumere una postura yoga muovo le braccia verso l'esterno nella FASE ESPIRATORIA della marea del liquido cerebrospinale (il LIQUOR) o estendo la colonna vertebrale nella FASE INSPIRATORIA vado contro al ritmo naturale del mio corpo, e non riuscirò mai a sperimentare i reali effetti della posizione.
Il Movimento Naturale che nasce dall'Ascolto Interiore, è sempre morbido, elegante, fluido.
Come il balzo di una tigre.
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