Le disquisizioni tecniche, storiche o filologiche sui testi base dello Yoga, spesso annoiano.
Un tempo, durante gli stage e le lezioni, parlavo spesso delle scritture, dei significati letterali delle parole, delle loro interpretazioni in base alla fantasiosa etimologia indiana (Nirukta), ma ho scoperta che la maggior parte degli ascoltatori si annoiava, si distraeva.
finivo per fare inutili monologhi che puzzavano di erudizione.
Col tempo la percentuale di chiacchiere più o meno erudite è diminuita fino ad arrivare al minimo indispensabile.
Lo yoga è essenzialmente pratica.
Meglio, mille volte meglio far sperimentare uno stato psicofisico anziché passar le ore a parlare di sesso degli angeli e a cercare perifrasi ad effetto per risvegliare un auditorio semiaddormentato.
Pure ogni tanto credo sia bene puntualizzare qualche concetto di base, rinfrescare un po' i fondamentali, che a lungo andare si rischia di dimenticare chi siamo e dove si va a parare.
Un sorriso,
P.
Yoga Sutra I,17:
vitarka vichara ananda asmita rupa anugamat samprajnatah
traduzione di Raphael:
la condizione di conoscenza è quella accompagnata dall'argomentazione,dalla deliberazione. dalla beatitudine dal senso dell' "io sono".
il Sutra I,17 descrive quattro tipi di samadhi.
Il samadhi è conoscenza diretta della realtà.
significa che non vi è distinzione tra OGGETTO di conoscenza e tra SOGGETTO conoscitore.
per meglio comprendere è necesario esaminare i concetti di अस्ति asti - भाति bhāti - प्रिय priya
प्रिय priya, dalla radice PRA che significa insorgere , sbocciare, è tutto ciò che è piacevole,bello a vedersi, amabile, adorabile,beato e portatore di beatitudine.
भाति bhāti dalla radice bhā che significa luce, significa apparire sembrare, luccicare, scintillare ecc.
अस्ति asti dalla radice AS che significa essere vuol dire Esso (lui, lei) E', ma anche esistere, essere stare...
bhāti è la "luce propria" di un oggetto, ciò che dà origine alla forma con la quale lo si può "conoscere".
la vera forma (स्वरूप svarūpa ) di un oggetto, sarà quindi la forma che appare senza sovrapposizioni mentali, come diretta emanazione della luce propria dell'oggetto, bhāti.
Il samadhi con seme è quindi la conoscenza diretta che nasce dall'unione fusione del conoscente con l'oggetto di conoscenza.
वितर्क vitarka
significa argomento.In questo caso è il nome del tipo di samadhi che insorge dalla concentrazione su un pensiero particolare, un seme.
per esempio medito su OM NAMAH SIVAYA, comincio ad intravedere la sua struttura triplice (nama= mondo delle forme, Ya = jiva individuato, Siva = assoluto) e la sua struttura quintuplice (NA- MA-SI-VA-YA) che rappresenta i cinque poteri della manifestazione (creazione, distruzione,mantenimento, velamento , grazia) fin quando i pensieri cominciano a girare da soli fino a farmi perdere il concetto dell'individualità e la consapevolezza del voler conoscere-comprendere e la mente si identifica completamente nel mantra, che rimane come seme (pratyaya).
विचार vicāra significa, idea, concetto.
in questo caso è il nome dato al secondo tipo di samadhi.
l'idea è ciò che sta "dietro all'oggetto.
è il noumeno.
la differenza tra il Vitarka samadhi ed ilvicāra samadhi è , banalizzando, una differenza di "spessore".
Il primo (vitarka) indica un pensiero più grossolano, si utilizza cioè l'intelligenza ordinaria.
per citare Dante si potrebbe parlare di "piena comprensione del linguaggio letterale".
in un certo senso VITARKA è il samadhi della coscienza di veglia.
Il secondo (vicāra) utilizza una intelligenza più sottile.
l'intelligenza intuitiva che fa svelare , in un attimo, il significato di simboli ed allegorie.
Si potrebbe parlare di "piena comprensione del Linguaggio allegorico".
se l'attenzione nel vitarka samadhi è su un oggetto, in vicāra vi è la possibilità di comprendere la reale natura di tutti gli oggetti.
Vitarka è una freccia che centra il bersaglio stabilito.
vicāra è la possibilità di tirare la freccia verso qualunque bersaglio .
in un certo senso è il samadhi della coscienza di sogno.
il terzo tipo di samadhi è आनन्द ānanda che significa gioia, beatitudine , grande piacere sessuale..., detto anche सानन्द sānanda .
è la beatitudine indifferenziata, è lo stato della conoscenza assoluta permeata dall'ignoranza assoluta.
lo si può collegare allo stato coscenziale di Prajna o sonno profondo.
il quarto stadio o tipo di samadhi è dettoअस्मिता asmitā ed è riferito con l'Uno, l'Essere, l'Antico dei giorni.Asmitā può essere tradotto con egoismo e rappresenta qui l'identità con Isvara .
quattro specie di samadhi , quindi, (corrispondenti ai quattro dhyana del buddismo) che vengono definiti samprajñāta ovvero con conoscenza ad indicare che esistono ancora dei contenuti che possono essere ridotti alla dialettica Soggetto conoscitore-oggetto di conoscenza.
ricapitolando avremo:
vitarka o savitarka (corrispondente , credo,al primo "dhyana" del buddismo)collegato al ragionamento empirico, al linguaggio letterale ed allo stato detto visva stato di veglia
vicāra o savicāra (corrsipondente al secondo dhyana del buddismo)collegato alla comprensione intuitiva (tipica ad esempio del fare arte), al linguaggio allegorico ed allo stato detto Taijasa
ānanda o sānanda (corrispondente al terzo dhyana del buddismo) collegato all'identità con le idee/dei , al linguaggio morale ed allo stato detto prajña.
asmitā o sasmitā (corrsipondente al quarto dhyana del buddismo) collegato all'identità con l'uno principiale, al linguaggio anangogico ed allo stato detto di Isvara.
questi quattro livelli sono collegati tra loro nel senso che non si può accedere ad uno stato senza aver esperito e stabilizzato i precedenti.
la stabilizzazione dei livelli del samadhi è chiamata Amākalā , uno dei nomi o poteri della Dea, che si potrebbe, secondo me, tradurre come Arte(कला kalā ) divina o arte dell'immortalità (अमर amara sta per immortale, eterno, dio)
oltre questi quattro tipi o livelli del samadhi ve ne sono altri che si possono considerare dei "gradini" indispensabili a salire da un livello all'altro.
si è detto ad esempio che il vitarka o savitarka samadhi è legato alla conoscenza/identificazione di/con un oggetto "grossolano" (un pensiero "grossolano") in un certo senso si tratta di un processo teso a svelare gli "effetti di un oggetto.
quando la mente si identifica completamente con l'oggetto grossolano o il ragionamento empirico c'è uno stacco, un momento di (apparente?)assenza .
si può fare l'esempio (banalizzando)di una persona completamente concentrata sulla soluzione di un problema matematico o un gioco enigmistico.
il momento in cui ha o crede di aver colto la soluzione non ha le parole per dirlo.
ma il ragionamento che lo ha condotto a tale soluzione cessa improvvisamente.
il totale assorbimento nella soluzione del problema ed il conseguente isolamento da tutto ciò che può interferire con tale soluzione è definibile vitarka samadhi.
il momento di cessazione dell'attività che precede il momento della espressione della soluzione è detto NIRVITARKA samadhi
e patanjali lo cita nel sutra I,43;
smriti partisuddhou svarupa sunyeva artha matra nirbasa nirvitarka
nella traduzione di Raphael:
Quando la memoria è purificata e la mente perde la sua propria forma e soltanto la conoscenza reale dell'oggetto (di concentrazione) risplende, si ha lo stato di concentrazione senza argomentazione (nirvitarka)
in pratica si ha la "percezione" (?) della "vera forma" dell'oggetto e di ciò che di quella vera forma è "causa",
ovvero ciò che prima abbiamo definito भाति bhāti, la luce propria di un oggetto, senza le sovrapposizioni create dalla mente.
Nirvitarka samadhi, ovvero la conoscenza consapevolezza della vera "natura" di un oggetto conduce al samadhi detto vicāra o savicāra, la coscienza/conoscenza o la possibilità della coscienza/conoscenza della reale natura di tutti gli Oggetti.
si è sul piano delle energie sottili, taijasa, il piano di sogno.
anzi si può dire che savicāra è la piena coscienza di sogno.
l'identificazione nella coscienza di sogno diviene in un certo senso "oggetto di conoscenza".
il gradino successivo è nirvicāra, il momento in cui cessa anche il pensiero della identificazione con il piano delle energie sottili e conduce al sānanda samadhi caratterizzato dalla pura beatitudine.
ovviamente anche il piacere/beatitudine, a sua volta, può divenire oggetto di conoscenza .
quando cessa questa possibilità si ha ilnirānanda samadhi che conduce alla consapevolezza isvarica dell'IO SONO, o sasmitā samadhi.
questi 7 livelli [sei per il vedanta nel quale (cfr. Indian Psychology, Volume 1, di Jadunath Sinha) Sānanda e nirānanda sono considerati un unico stato) rappresentano l'insieme dei samadhi samprajñāta o samadhi con conoscenza .
la rivelazione della coscienza di vegliavitarka o savitarka samadhi è relata alla conoscenza dei Bhuta o elementi grossolani (etere,aria, fuoco,acqua, terra) ed al loro risolversi l'uno nell'altro(la terra si discioglie nell'acqua ecc.)
la rivelazione della coscienza di sognovicāra o savicāra samadhi è relata alla conoscenza dei Tanmatra ovvero gli elementi sottili (suono, sensazione tattile, luce/colore,sapore, odore)
la rivelazione della coscienza di sonno profondo o della beatitudine che nasce dalla armonizzazione degli opposti ānanda o sānanda samadhi è relativa ai sensi ovvero alla possibilità di percepire ed interpretare gli elementi sottili
la rivelazione dell'unità primordiale asmitā o sasmitā samadhi è relativa alla comprensione di ahamkara come funzione e non come individualità.
il tutto si può ridurre al processo introspettivo del Chi sono ovvero alla meditazione (cfr.samkara aparokshanobhuti) su Ko'ham (chi sono io) - Na'ham ( non sono) - -so'ham (sono questo).
meditazione-concentrazione sugli elementi grossolani (vitarka) io non sono([i]na'ham) il corpo fisico.[/i]
meditazione concentrazione sugli elementi sottili (vicāra) io non sono il corpo energetico, le energie sottili, i movimenti emotivi.
meditazione concetrazione sulla coscienza sensitiva (ānanda) io non sono la mente che percepisce le diversità e la molteplicità.
meditazione sull'IO sono (asmita) Io sono l'unità degli opposti.
vitarka è ciò che coglie ASTI la qualità dell'esistenza negli oggetti grossolani (Asti-essenza-esistenza) ovvero la forma (RUPA) svelandone la vera forma o svarupa.
vicāra è ciò che coglie la luce (bhati) che sottende agli oggetti grossolani svelandone il Nome (nama) ovvero il suono/luce che rende percpibile la forma.
ānanda è ciò che coglie l'essenza di beatitudine (priya).
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