Il fuocherello delle polemiche che si è acceso dopo la decisione dello CSEN di organizzare delle gare di "Ginnastica Yoga" mi sta divertendo assai.
Mi è venuta in mente una frase del mio "alter-ego" Ryu no Kokyu:
-"Nella pratica Yoga l primo ostacolo da affrontare non è l'Avidyā, ma l'ignoranza ordinaria"-
L'avidyā è l'ignoranza metafisica, lo "scambiare la corda per il serpente" (mi raccomando, अविद्या avidyā, con l'accento diacritico sulla seconda "a", se no vuol dire "stupido") e spesso moltissimi yogin più o meno eruditi (me per primo) si lanciano in lunghe discussioni sulle modalità di bruciare i saṃskāra (in sanscrito "sacramento" o "purificazione", ma nel gergo vedantico "semi dell'ignoranza") o risolvere i kañcuka, i "Veli della Dea", senza rendersi conto che in molti casi sia gli astanti sia, a volte, loro stessi (noi stessi...), sono carenti le basi elementari, l'ABC, e il buon senso comune.
Proviamo a ragionare come bambini di otto anni....
Prima domanda:
"Se io fondo una Associazione SPORTIVA Dilettantistica per usufruire delle agevolazioni fiscali del CONI, perché mi stranisco se il CONI mi chiede di partecipare a gare SPORTIVE amatoriali?"
La risposta più comune è questa:
-"Perché lo Yoga è una disciplina finalizzata alla Realizzazione del Sé e nell'ambito dello Yoga non è concepibile la Competizione"-
E io, a sentirlo dire da miei amici insegnanti , non posso far altro che sorridere, per una serie di motivi.
1) Ma scusate, volete dirmi che nei corsi di Iyengar Yoga, Ashtanga Yoga, Power Yoga, Haṭhayoga, Yoga Posturale, Yin Yoga ecc. ecc. si insegna a "Realizzare il Sé"?
A me sembra che si facciano tanti Saluti al Sole (esercizio divulgato da Krishnamacharya derivante dalla ginnastica dei guerrieri indiani), tanti esercizi di scioglimento articolare, tanti esercizi di ginnastica posturale.
Poi c'è qualche mantra, esercizi di respirazione e concentrazione e l'immancabile Nidrā Yoga, moderna tecnica di rilassamento psicosomatico creata da Satyananda e ispirata al training autogeno di Schultz.
Pensate davvero che una serie di esercizi di ginnastica conditi da qualche mantra e un po' di Training autogeno conducano alla Realizzazione del Sé?
Maddai!
Nelle nostre scuole e palestre si insegna Ginnastica Indiana.
Non è una supposizione, ma un dato di fatto.
Che poi ci siano (tanti per fortuna) insegnanti di grande caratura che possono indirizzare gli allievi verso un percorso spirituale è un altro discorso, ma anche qui, pensate forse che tra gli istruttori di Ginnastica Ritmica, Lotta Greco-romana o Karate non ci siano personaggi che hanno fatto una ricerca sul Sé?
2) Ma siete sicuri che nello Yoga non ci sia una sana competizione?
Lo sapete che nello Advaita vedānta e nel Buddhismo Mahāyāna si fanno le "Gare filosofiche"?
Monaci e ācārya si sfidano in "onorevoli duelli filosofici" senza esclusione di colpi, duelli definiti talvolta Tarka ("ragionamento, confutazione"), e chi vince viene, ovviamente, premiato.
Lo sapete che nello Yoga tibetano, quello "vero", quello dei Togdenma, gli "aspiranti", per poter accedere agli insegnamenti del Maestro, devono "vincere delle gare"?
Guardate questo video, e poi, se volete, ne parliamo....
La Ginnastica Yoga (di cui il Maipayattu dei Guerrieri del Sud è un esempio) fa parte della tradizione indiana.
I suoi fini dichiarati sono la salute del corpo, la longevità e la bellezza.
Il protettore dei ginnasti (e dei lottatori) indiani è Hanuman, il dio scimmia.
I ginnasti e i marzialisti indiani sono di solito esperti di Ayurveda e, se gli chiedi su cosa si basa la loro disciplina, rispondono:
-"mantra, tantra e yantra"-
Prima di praticare nella shala (śālā, che si può tradurre con "palestra", non certo con "sala segreta del tempio") recitano i mantra di Hanuman:
ॐ श्री हनुमते नमः
(oṃ śrī hanumate namaḥ)
ॐ आञ्जनेयाय विद्महे वायुपुत्राय धीमहि। तन्नो हनुमत् प्रचोदयात्॥
(oṃ āñjaneyāya vidmahe /
vāyu putrāya dhīmahi /
tanno hanumat pracodayāt//).
Alla fine fanno rilassamento nella posizione del "cadavere" (शवसान śavasāna) e meditano.
Se un profano assistesse ad una lezione di सूक्ष्म व्यायाम sūkṣma vyāyāma (come gli indiani definiscono la Ginnastica Yoga) secondo voi non la definirebbe YOGA?
La verità, ineccepibile, è che la Ginnastica Yoga, gare ed esibizioni comprese, fa parte della Tradizione indiana.
Guardate queste foto di Shivananda e Yogananda: secondo voi stanno insegnando ginnastica o no?
Shivananda |
Shivananda |
Yogananda |
Yogananda |
Mi piacerebbe molto che su questi argomenti si aprisse un dialogo franco e aperto tra gli insegnanti di Yoga.
Troppo spesso ognuno di noi tende a difendere le proprie opinioni e i propri interessi creando delle piccole isole autoreferenziali.
Ricominciamo a discutere, scambiare e condividere.
Lo Yoga dovrebbe unire, non dividere.
Interroghiamoci sulle origini e le finalità di cosa insegniamo e pratichiamo.
Chiediamoci se certe posizioni le assumiamo per difendere la Tradizione o solo per partito presi o, addirittura, per nascondere certi piccoli bluff e certe carenze della nostra preparazione fisica e teorica.
Soprattutto discutiamone insieme.
Lancio il sasso io.
Affermo, fino a prova contraria, che la "Ginnastica Yoga", finalizzata alla salute, alla longevità, allo sviluppo della forza,dell'agilità e della bellezza fisica, è parte integrante della Tradizione indiana.
Spero che i molti che non sono d'accordo espongano le proprie ragioni, in maniera diretta, in modo da aprire un dibattito franco e aperto alla fine del quale,ovviamente, l'unico vincitore sarà comunque lo Yoga, la disciplina che tutti noi pratichiamo per passione e spirito di servizio.
Un sorriso,
P.
Commenti
Posta un commento