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KRISHNAMURTI E LO YOGA DEI BACI PERUGINA

 

Le esigenze di fruibilità e di velocità dei social network(s) hanno cambiato le caratteristiche della comunicazione: ormai se vuoi essere visibile devi postare una foto o un video accattivanti e sintetizzare il tuo pensiero in poche frasi brevi, coincise, evocative.

Nell'ambito delle discipline olistiche - olistico è una delle parole chiavi dell'attuale comunicazione - si è venuto così a creare un fenomeno che io definisco "Yoga dei Baci Perugina" . Avete presenti i cartigli  con  frasi a  volte  belle, a volte orrendamente sdolcinate  che avvolgono i cioccolatini nocciolati?  
I praticanti e insegnanti di Yoga, me compreso, per presentare un corso, uno stage o una riflessione hanno preso l'abitudine di fare copia e incolla di frasi celebri. Non importa se siano attinenti con  quanto vogliamo proporre, l'importante è che siano, appunto, brevi, concise, accattivanti e, soprattutto, che i loro autori, veri o presunti, siano personaggi graditi al popolo internettiano.

Buddha è un "must" così come Patañjali - Lao Tzu ha perso un po' i colpi ultimamente - ma vanno per la maggiore anche autori moderni,  come Eckar Tolle , Aurobindo o Jiddu Krishnamurti.

Si tratta, come ho detto, di una tendenza nata dalle caratteristiche dei social: il fruitore medio non apprezza gli scritti lunghi e approfonditi, e soprattutto vuole capire subito di che si tratta  sin dalla prima frase o dal titolo. In altre parole se vuoi avere un po' di visibilità  sul web  devi proporre qualcosa che sia o sembri familiare.
Qualche esempio?

  • Ciò che è ignoto, ciò che è incommensurabile, si rivela quando la mente è in silenzio". (Jiddu Krishnamurti)
  • "Andare oltre la mente: questo è Yoga." (Swami Vivekananda)
  • "Vivete soltanto nel presente, non nel futuro." (Paramahansa Yogananda)
  • Yoga è la sospensione delle attività della mente. (Patañjali)
  • "Dio è Uno. Lo Yoga è Uno. Questo è tutto.." (K. Pattabhi Jois)

Ci sono innumerevoli varianti sul tema, ma in sostanza  se si usano frasi del genere, familiari a tutti coloro che praticano Yoga e meditazione, i like e i commenti positivi non mancheranno mai, a patto di specificare sempre, magari in grassetto, il nome di un autore rinomato; ricordo ad esempio  che il mio professore di ginnastica in seconda superiore, Cecchi mi pare si chiamasse, per spiegarmi come si faceva una buona battuta a pallavolo mi ripeteva "Fai il vuoto mentale. Questo è tutto!" La frase in sé andrebbe benissimo per un post sulla meditazione, ma se tra parentesi scrivessi "Professore Cecchi, 2a D, 1974"  otterrei probabilmente solo commenti ironici. 

Il Nome, nello "Yoga dei Baci Perugina", è importante quanto la frase ad effetto.

Lo Yoga dei Baci Perugina in sé non è né un bene né un male: si tratta, ripeto, di un fenomeno dettato dalle esigenze di fruibilità e di velocità dei social network e, se vogliamo essere visibili, dobbiamo adeguarci, ma secondo me si perde qualcosa. 

Prendiamo il caso di  Krishnamurti. 

La frase Ciò che è ignoto, ciò che è incommensurabile, si rivela quando la mente è in silenzio". è stata pronunciata,  o scritta in forma simile o uguale da numerosi pensatori, da Khalil Gibran ad Aldous Huxley, da  Antoine de Saint-Exupéry a Lao Tzu, ma se la colleghiamo a Krishnamurti ad alcuni di noi farà un effetto diverso, come se fosse più "piena", più viva, più "colma di significato". Perché?

Perché le sue parole risuonano o sembrano risuonare più, ad esempio di quelle del Prof. Cecchi?

Potrebbe essere perché ha una buona stampa, oppure perché è veramente un illuminato - qualsiasi cosa voglia dire questa parola - e qualcosa di incommensurabile emerge anche dalle parole tradotte e riportate su Facebook. Chissà.

Secondo me, lo Yoga dei Baci Perugina ha un limite: spesso si riportano le frasi senza sapere niente della persona che le ha pronunciate, senza conoscere il suo percorso di vita, i drammi personali, le contraddizioni.

A lungo andare rischiamo di far diventare questi grandi personaggi dei santini, delle immaginette da tirar fuori per dare autorevolezza al nostro pensiero o per promuovere le nostre attività.

Ed è un peccato. Ogni persona è una risorsa per l'intera umanità, e contestualizzare le sue parole significa renderle(gli) omaggio e restituirli la dignità di essere umano, un qualcosa di infinitamente più prezioso delle perifrasi ad effetto e delle sentenze da Baci Perugina estrapolate probabilmente da un discorso estremamente complesso, difficilmente esprimibile con un post su Facebook o cinguettio su Twitter.

Nel 2007 su richiesta del mio istruttore advaita, feci delle ricerche su Krishnamurti ne è venuta fuori una personalità complessa, piena di luci ed ombre come lo sono le persone vere.

"Nessun maestro, nessun guru, nessun metodo", diceva Jiddu, bella frase, anche questa: se la ripeto spesso pensate che assimilerò la sua esperienza di vita?


STORIA DI KRISHNAMURTI


Jiddu Krishnamurti, è stato la prima Pop Star del '900. Negli anni '20 era più famoso di Rodolfo Valentino. 
Le sue conferenze attiravano folle oceaniche e attori, scrittori, banchieri e uomini politici sborsavano cifre impressionanti pur di apparire al suo fianco. 
Sempre elegantissimo, arrivava a bordo di auto di grossa cilindrata e mandava in visibilio gli spettatori  presentandosi come il tramite terreno tra esseri umani e non meglio definite "gerarchie celesti":
Il motivo del clamoroso successo del giovane indiano era dovuto, oltre che alla sua bellezza e al suo carisma al fatto che era stato "costruito" per piacere agli occidentali.

La storia di Jiddu Krishnamurti comincia nel 1909  Adyar, una cittadina del Tamil Nadu dove i teosofi avevano costruito un Ashram.
Mentre passeggiava sulla spiaggia insieme al fratello, Nitya, fu notato da Charles Webster Leadbeater, vescovo cattolico e personaggio di spicco della "Società Teosofica" .




La  tendenza ad amare i giovani uomini  di Leadbeater e le sue originali idee sull'educazione sessuale non erano un mistero per nessuno: lui stesso ammetteva tranquillamente di masturbare e di far masturbare su sua indicazione, i giovani che venivano affidati alle sue cure, anche se, a suo dire, lo faceva per fini alti: -"la forte energia sessuale degli adolescenti prima o poi potrebbe condurli nelle braccia di qualche donna di malaffare con terribili ripercussioni karmiche"- diceva il vescovo -"meglio che li faccia sfogare io piuttosto che vadano a prostitute"-


Più volte Annie Besant, presidentessa della società teosofica e prima donna massone ad essere affiliata alla Gran Loggia Unita d'Inghilterra , era dovuta intervenire con le autorità e i giornali per evitare che il vescovo finisse in galera, ma oltre che pedofilo, Leadbeater si dice che fosse anche un chiaroveggente e così quando segnalò Jiddu alla Besant c'è da credere che avesse visto in lui qualcosa d'altro oltre ai lineamenti nobili e al fisico da indossatore.



Per qualche anno Leadbeater si dedicò completamente al giovane Krishnamurti. 
Lo istruì ai principi della Teosofia, gli insegnò l'inglese, la maniera di vestirsi all'occidentale e le buone maniere.
Quando il ragazzino fu pronto venne strappato al padre dopo un penoso processo giudiziario e  affidato, insieme al fratello, alla tutela di Annie Besant per essere presentato all'occidente come "il Maestro del Mondo", rappresentante in terra delle "gerarchie spirituali" dei "maestri invisibili" che gli avrebbero affidato il compito di creare una nuova religione universale.



Nel 1922 I fratelli Jiddu (Krishnamurti e Nitya)  si stabilirono in California, ad Ojai, dove vennero "affidati" alle cure di Rosalind Williams, una diciannovenne di grande bellezza, con il ruolo ufficiale di balia (una diciannovenne che fa la balia ad un ventisettenne?) che li seguì nei loro viaggi in India e in Australia.

Nel 1925 mentre erano a Sidney le condizioni di salute di Nitya (che si occupava dell'organizzazione delle conferenze e dei rapporti con la stampa)già  affetto da tubercolosi, peggiorarono improvvisamente. Il trio fu riportato a Ojai e nel novembre dello stesso anno, in seguito ai postumi di un influenza, Nitya morì mentre, si dice, faceva l'amore con Rosalind.

Il tragico evento colpì profondamente Jiddu; i  "Maestri invisibili", tramite i medium teosofi, lo avevano rassicurato sulla malattia di Nitya e jiddù cominciò ad avere seri dubbi sul suo ruolo e sulla effettiva veridicità degli insegnamenti ricevuti.

Nel 1927 la Besant organizzò il matrimonio di Rosalind con Desikachar Rajagopal, un amico di Jiddu che aveva sostituito Nitya nell'organizzazione del "Business Nuovo Messia".
Cominciò uno stravagante menage a trois con Rosalind che ebbe una figlia, Radha, forse da Rajagopal (da cui avrebbe divorziato nel 1960), ma di fatto fu la compagna di Krishnamurti per almeno venticinque anni.

Il silenzio che circondava la loro storia era dovuto al presunto celibato del "Maestro", portato spesso come prova del suo essere un realizzato, distaccato completamente dai desideri carnali.







Intanto il rapporto tra Krishnamurti e la Società teosofica si era logorato.
Nel 1929 Krishnamurti sciolse l'Ordine della stella d'Oriente , la "Loggia" che i teosofi avevano creato per lui, e fondò una propria  associazione, la Krishnamurti Organization, affidandone la direzione al marito della sua amante.

Pensate che coraggio dimostrò il giovane Jiddu: lo avevano presentato come il futuro messia, il Maestro del mondo, gli avevano dato soldi e protezione politica e lui di punto in bianco, molla tutto e segue la sua via,

Dopo la rottura con i Teosofi, Jiddu elaborò una propria filosofia, sintetizzabile nel motto "No Guru, No Method, No Teacher", e basata sul rifiuto delle chiese, delle liturgie e delle religioni in genere.
Una filosofia che  ebbe una vasta eco negli ambienti scientifici e negli ambiti New Age, dando vita ad una sorta di "Misticismo Quantico"..

Ovviamente queste poche righe non bastano a descrivere la persona Krishnamurti, ma secondo me sono sufficienti a far venire voglia di non trasformarlo in un santino, 
Jiddu è stato strappato alla famiglia da bambino, lo hanno convinto di essere un grande maestro illuminato e,  quando ha avuto dei dubbi, invece di sfruttare la situazione come molti hanno fatto (e farebbero), si è ribellato alla allora potentissima Società Teosofica ed ha cercato la propria strada: una via "senza Guru, Senza Maestri, Senza Religione":

Chissà che penserebbe oggi,  vedendosi trasformato in un santino o in autore di aforismi per i Baci Perugina....









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