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l'Identificazione con il Corpo secondo Patañjali

 

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Ho trovato sui social molti interventi e discussioni sul tema dell'Ego e dell'identificazione con il corpo nello Yoga. Entrambi - Ego e identificazione con il corpo - sono dipinti in maniera negativa e sono considerati degli ostacoli nella pratica.

Spesso, per motivare queste considerazioni, si fa appello a Patañjali, considerato - almeno dal XIX secolo - il padre dello Yoga, ma come si può appurare studiando i versetti dello Yoga Sūtra  -  Patañjali non sembra assolutamente confermare l'attuale visione dualistica e pessimistica sul lavoro sul corpo e sui rapporti tra Ego e forma fisica.

Si legge in  2.6:

दृग्दर्शनशक्त्योरेकात्मतेवास्मिता ॥६॥

dr̥g-darśana-śaktyor ekātmatevāsmitā 6

Ovvero:

2.6. Asmitā consiste nell’identificare il “veggente” con gli strumenti della percezione[1].

Asmitā (अस्मिता), traducibile con "egotismo", "egoismo", "egoità", è la parola sanscrita che più si avvicina al concetto di " ego  assoluto" (ahaṃbhāva) - un concetto praticamente estraneo alla filosofia indiana -  e non ha in genere connotazione negativa. 
Nel versetto 2.6 viene considerata parte del gruppo dei cinque "kleśa" ((क्लेश) o "afflizioni" o "cause primarie (a partire da āvidya, "il campo in cui germinano gli altri  kleśa" 2.4.)  della catena delle rinascite e viene definita come "identificazione del "veggente" ( il puruṣa) con gli strumenti della percezione" ovvero con i cinque sensi e la mente intesa come capacità di percezione/cognizione degli stimoli sensoriali.

La sofferenza e l'innata ansia di incompiutezza dell'essere umano dipende dalla falsa identificazione del puruṣa, che è coscienza pura, con la mente e gli organi di percezione che sono "sostanza", esattamente cone gli oggetti di percezione.

La Natura, sempre secondo Patañjali, non ha altro scopo se non quello di essere percepita dal Veggente.
Il Veggente non ha altro scopo se non quello di percepire la natura.

Il corpo fisico è Natura al pari di un tramonto o del vento d'estate.
Il problema non è l'identificazione con il corpo fisico  - che equivale con l'identificarsi con un albero, un uccello o una roccia - ma l'identificazione con la mente.

Il credere che la natura sia una creazione della mente e che il Veggente sia la mente è la causa delle sofferenze. 
Coloro che mettono in guardia contro l'identificazione con il corpo fisico fanno l'errore di scambiare il corpo fisico con l'immagine mentale del corpo fisico ovvero con le sue modificazioni: bello, giovane, muscoloso, sano, malato ecc.; è come intendere per mare solo il mare calmo o al contrario il male agitato o per stagione solo la primavera o solo l'inverno.
Per la coscienza pura non può esserci nessuna differenza tra il mare in tempesta e il mare calmo o tra il corpo sano e giovane e il corpo malato e vecchio: sono solo spettacoli ad uso del veggente.
Il corpo è Natura, la mente è natura. l'identificazione del Veggente con la mente è innaturale.

[1] Traduzione di I. K. Taimni:

2.6. Asmita is the identity of blending together, as it were, of the power of consciousness (Purua) with the power of cognition (Buddhi).

Traduzione di Swami Vivekananda:

2.6. Egoism is the identification of the seer with the instrument of seeing.

 


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