"Perchè i cakra tibetani" - chiedono alcuni, ad esempio - "sono descritti come bianchi, rossi, blu gialli e verdi ed hanno 36 e più petali, mentre i sei cakra tradizionali sono tutti rossi a parte quelli della fronte e dell'ombelico, ed hanno 4, 6, 10, 12, 16 e 2 petali?".
La verità è che bisogna considerare che tutte le volte che si parla di cakra, di bandha e di posture particolari si parla di Haṭhayoga e, quindi, si fa riferimento alla tradizione tantrica; una tradizione molto più articolata e complessa di quanto si creda comunemente.
Nello Haṭhayoga tradizionale si parla di solito di sei cakra tradizionali o, più propriamente, di mahāmarma. I mahāmarma corrispondono alle zone dell’ano/perineo, della vescica, dell’ombelico, del cuo-re, della gola e della testa conosciuti dagli antichi me-dici ayurvedici come punti “mortali” in caso di ferite.
Oltre a questi sei cakra o marma maggiori, nei testi tantrici vengono citati anche cinque “maṇḍāla inter-ni” detti pañcacakra, “cinque cakra”, vyoma-pañcaka, “cinque stanze/spazi”, o vyoma-cakra.
Ogni “maṇḍāla interno” è considerato la dimora di una forma diversa di Śiva e di un gruppo di divinità fem-minili. Secondo il Kādiprakaraṇa, testo attribuito al fondatore dello Haṭhayoga, Gorakhnath, i maṇḍāla in-terni hanno questi nomi: Devīcakra, Dūtīcakra, Mātṛcakra, Yoginīcakra, Khecarīcakra:
1. Devīcakra, il primo “maṇḍāla mistico”, è situato all’interno della zona genitale è rappresentato tal-volta come un fiore di loto a 32 petali. Nel centro – pericarpo - risiede शिव Śiva in forma di ब्रह्मा Brahmā; la corolla è la dimora di 24/32 forme della Dea;
2. Dūtīcakra, il secondo maṇḍāla mistico è situato po-co sopra il Devīcakra ed è rappresentato talvolta come un fiore di loto a 64 petali. Nel pericarpo ri-siede अनन्त Ananta (letteralmente “infinito”) con-siderato Śiva dall’aspetto di serpente; la corolla è la dimora di nove gruppi ciascuno dei quali è formato da nove divinità femminili, ovvero 81 forme della Dea chiamate appunto Dūtī, “mes-saggere”, che si uniscono ad Ananta, qui inteso come Śiva in forma di serpente avvolto in nove spire;
3. Mātṛcakra, il terzo maṇḍāla mistico, è situato nel cuore e rappresentato come un fiore di loto a otto petali. Nel pericarpo risiede Śiva in forma di महेश्वर Maheśvara; la corolla è la dimora di otto gruppi di otto divinità femminili ovvero 64 forme della Dea che sono legate sia alle otto direzioni dello spazio, sia agli otto elementi della manifesta-zione, ovvero Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra più Sole, Luna e atman. Nel dettaglio, all’interno del terzo cakra mistico, avremo:
- Otto “Madri dello Spazio”, Nord-Est;
- Otto Madri dell’Anima (Jīva) o del Sé (At-man)”, Est;
- Otto “Madri della Luna”, Sud-Est;
- Otto “Madri del Fuoco, Sud;
- Otto “Madri del Vento”, Sud-Ovest;
- Otto “Madri del Sole”, Ovest;
- Otto “Madri della Terra”, Nord-Ovest;
- Otto “Madri dell’Acqua”, Nord.
4. Yoginīcakra, il quarto maṇḍāla mistico, detto anche ghaṭādhāra – “pilastro del vaso” - è situato nella gola ed è rappresentato a volte come un fiore di loto a sedici petali. Nel Pericarpo risiede Śiva in forma di ईष्वर Īṣvara; la corolla è la dimora di sette forme divinità chiamate a volte yoginī e a volte ḍākinī, che hanno il potere di trasformare il suono in materia e viceversa. I nomi delle ḍākinī variano anch’essi a seconda delle scuole, ma in genere so-no così elencate :
- Ḍākinī, che esprime il suo potere nel cakra “tradizionale” della Gola, ed è responsabile della costituzione e della dissoluzione della pelle;
- Rākinī, che esprime il suo potere nel cakra “tradizionale” del Cuore e presiede al sangue;
- Lākinī, che esprime il suo potere nel cakra “tra-dizionale” dell’Ombelico e presiede alla carne;
- Kākinī, che esprime il suo potere nel cakra “tradizionale” dei Genitali e presiede al grasso;
- Śākinī, che esprime il suo potere nel cakra “tra-dizionale” del Perineo e presiede alle ossa;
- Hākinī esprime il suo potere nel cakra “tradi-zionale” la Fronte, e presiede ai nervi;
- Yākinī esprime il suo potere nel cakra “tradi-zionale” dei Mille Petali, sopra la fontanella, e presiede al seme, ovvero lo sperma e i fluidi genitali femminili.
5. Khecarīcakra, il quinto cakra mistico, è situato nel cranio, all’altezza del centro della fronte, è rap-presentato a volte come un fiore di loto a 32 peta-li, altre a 64 petali. Khecarīcakra viene descritto come un insieme di quattro maṇḍala concentrici. Questi quattro “cerchi” sono detti ādimaṇḍala, vahnimaṇḍala e somamaṇḍala.
- Ādimaṇḍala, il cerchio più interno, è la dimora della dea in forma della ādiyoni – la “vagina universale”, letteralmente “vagina dell’inizo” o “prima vagina” – e di सदाशिव sadāśiva; a volte viene fatto corrispondere a ciò che viene definito sahasrāra cakra o cakra dei mille petali.
- Vahnimaṇḍala o “maṇḍala del Fuoco”, secondo cerchio dall’interno verso l’esterno, è la dimora di otto forme della dea chiamate khecarī identi-ficate spesso con le prime otto yoginī e con le aṣṭamātṛkā, le “otto madri della parola”;
- Somamaṇḍala o “maṇḍala della Luna”, terzo cerchio dall’interno verso l’esterno, è la dimora di 32 khecarī;
- Sūryamaṇḍala, o “maṇḍala del Sole”, quarto e ultimo cerchio, è la dimora di 24 khecarī.
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