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CANTO D'AMORE

Stamattina, appena sveglio, ho aperto a caso una raccolta di Upanishad. Un giochino che facevo spesso, tempo fa. Ho aperto il libro e poi, ad occhi chiusi, ho puntato l'indice. Stamattina ho trovato il canto d'Amore della Chandogya Upanishad (Tredicesimo Khanda). Ho tradotto io, canto d'Amore, in realtà si chiama Sāman Vāmadevya. So che le disquisizioni sui termini sanscriti e sui loro vari significati annoiano parecchio e da un po' di tempo, scrivendo di yoga, tento di parlare come mangio (esercizio di purificazione dai mirabili effetti, che consiglio vivamente...), ma in questo caso una disgressione piccola piccola, priva di pretese, forse potrebbe avere una sua qualche utilità. Sāman significa melodia, abbondanza, felicità, tranquillità. Vāmadevya, se non sbaglio, vuol dire "riferito a Vamadeva" che dovrebbe essere una delle cinque facce di Shiva, quella dolce e poetica che i rishi associavano all'Acqua e gli yogin tibetani al vento e al Nord (ci so

RAMAKRISHNA E IL MITO DEL VINCENTE

"L'Ego può essere utile, meglio farlo maturare che distruggerlo. Per stare nel mondo un po' di Ego è indispensabile per proteggersi. Basta però che tu non ti prenda troppo sul serio e che tu sappia che è solo una maschera." Sri Ramakrishna Paramahamsa Estate 1886. Mattina presto. Gadadhar Chattopadhyay sta agonizzando. Al piano di sotto Narendranath Dutta sta meditando con gli altri discepoli. Improvvisamente spalanca gli occhi, Narendra, si prende la testa tra le mani e si mette a gridare  -" Il mio corpo! Il mio corpo è scomparso!...Aiutatemi! "-. Gli portano un bicchiere d'acqua. Qualcuno ridacchia. Barcollando Narendra sale le scale, entra in camera del Maestro  " Ma è questo? Il samadhi è questo? "- Gadadhar sorride, poi lo guarda fisso negli occhi  -" Si. Questa esperienza però non ti appartiene. Appartiene a me. Tu adesso hai un altro lavoro da portare avanti "-  Questo racconto mi ha sempre incuriosito. Narendran

BUCHI E SCARABEI

"Nel cristianesimo si dice che il fondamento della società è la famiglia. Nella società moderna si dice che è l'individuo. Nella natura è la coppia. L'unità per l'essere umano è la coppia. La potenza dell'amore si esprime quando ci si annulla l'uno nell'altro." Il balcone di mia nonna; è estate, una cinquantina di anni fa. Uno scarabeo, si è posato sul vaso di "miseria", quella pianta con le foglie lunghe che cresce anche sui sassi. Nel ricordo è d'oro, lo scarabeo, e sembra che mi guardi. Mi perdo. Dimenticarsi di sé rende invisibili, così almeno la pensavo a quei tempi. In cucina mia mamma e mia nonna parlano di cose di donne. Sono preoccupate per una coppia di parenti, sposati da anni: -" Lei è una calda "- dice mia nonna -" lui un pole mi'a continuà a chiacchierà... " - Che strano. La mia generazione è cresciuta con "Comizi d'amore" di Pasolini, con l'immagine di una donna da liberare, s

IL VESAK E LA LEGGE DELL'AMORE

"Amami per ciò che vedi ad occhi chiusi. Amami per ciò che senti quando sono in silenzio. Io farò lo stesso camminandoti accanto. Stai con me: io ti insegnerò a volare, tu mi insegnerai a restare." Anonimo indiano Luna piena in Toro, stanotte. Si festeggia il Vesak. Proprio con questa luna, nel 483 a.C., Buddha Shakyamuni passò a miglior vita. Si incamminò verso la Terra Pura, così vuole la leggenda, dove Dei e Semidei, le Gerarchie Celesti della New Age, gli avevano preparato una gran festa. Un attimo di prima di varcare per sempre la soglia dell'Oltremondo, Shakyamuni si volta. Prova nostalgia. Per la Terra, per le donne e gli uomini. per la Vita. A pensarci è strano per uno che insegnava il non attaccamento..... La nostalgia si muta in dolore: come si fa ad abbandonare nell'ignoranza e nella sofferenza coloro che amiamo? Di nuovo Gautama, infrange la Legge. Si, è vero, è alla sua ultima vita... Si, è vero Lui è il Buddha e la sua parola rimarrà per sempre nei c

TE LO LEGGO NEGLI OCCHI

"Finirà, me l'hai detto tu,ma non sei sincera, te lo leggo negli occhi, hai bisogno di me. Forse vuoi dirmi ancora no, ma tu hai paura, te lo leggo negli occhi, stai soffrendo per me. E nei tuoi occhi che piangono,mille ricordi non muoiono. Perdonami se puoi e resta insieme a me. Tra di noi forse nascerà un amore vero" "Te lo Leggo negli Occhi", è il testo oscenamente sdolcinato, di una canzone degli anni '60. La cantava Dino, un tizio dall'occhio ceruleo di cui si sono perse le tracce da decenni. -"Però le parole arrivano"- mi ha detto A. un amico musicista. Il messaggio è chiaro e semplice. Chiunque ascolta la canzone la interpreta nello stesso modo. In altre parole il pensiero e l'emozione che voleva esprimere l'autore della canzone, che credo sia Sergio Endrigo, attraverso l'interprete "arrivano", inalterati, all'ascoltatore. Si, qualcuno sbadiglierà, altri si commuoveranno pensando ad amori lontani, altri ancora s

TRADIMENTI

Sono con Ivana. La mia amica di sempre. La ascolto. Racconta ad altri di quando mi ha incontrato, 35 anni fa. Un deficiente boccoluto che se ne andava in giro con un flauto di canna, seguito da un codazzo di ragazze. 35 anni sono tanti. Un deficiente. Pensavo di essere Krishna all'epoca. Ridiamo. Ivana è brava a raccontare. Me lo vedo davanti il deficiente con la faccia da surfista. Che buffo. Poi viene la malinconia. No, non è la nostalgia della giovinezza, è qualcosa di diverso. L'umore si fa nero. Torniamo a casa e accendo il pc. Oh! Il forum di Yoga! Leggo gli ultimi interventi, verbosi, colti. Discussioni sugli scopi della vita, dello yoga, sui rapporti tra pensiero occidentale e pensiero indiano. Fino a poco tempo fa mi sarei fregato le mani e mi sarei buttato come un falco sulle colte citazioni, le perifrasi ad effetto e gli involontari strafalcioni degli altri falchi. Adesso gli onorevoli duelli filosofici alla ricerca della verità ontologica mi paiono insensati.

UDDIYANA BANDHA - IN VOLO VERSO LE STELLE

" Come l'uccello vola nel cielo, così l'uomo, come un leone su un elefante, mostra la sua vittoria sulla morte, grazie alla vitalità acquisita con Uddiyana Bandha " Yogacudamani Upanishad  In questo video mostro una parte della mia pratica di Uddiyana bandha e Nauli Kriya.  Non ho aggiunto spiegazioni, perché penso che i bandha, per come li intendo io, siano una questione delicata, e che possano essere appresi solo direttamente.  Ma volevo condividere le mie riflessioni e gli effetti che la pratica ha su di me. La prima riflessione l'ho fatta sul nome. uḍḍīyana. A dir la verità a volte si trova scritto anche in maniera diversa, uḍḍiyāna, ma credo che quest'ultima parola indichi una particolare Mudra, un gesto. Dunque uḍḍīyana significa: alzarsi in volo/elevarsi/librarsi/ergersi/sali re alle stelle. Ovviamente il pensiero va subito al diaframma toracico, che viene spinto verso l'alto. Ma se invece quell'alzarsi in volo o sali

PIEDE DI TIGRE E LA DANZA DELL'UNIVERSO

Un giorno, nella Foresta di Thillay, Vyaghrapada ( व्याघ्र vyāghra =Tigre,  पाद pāda =Piede) trovò uno Shiva lingam. Si dirà che oggi di Shiva Lingam, la pietra a forma di uovo venerata come pene di Shiva, se ne trovano a bizzeffe, di ogni materiale, foggia e dimensioni, ma all'inizio quel nome era riservato ai frammenti di  una stella caduta nel fiume Narmada migliaia e migliaia di anni fa. Pietre rare, insomma. Vyaghrapada lo prese come un segno divino Per celebrare l'evento miracoloso ci voleva dell'acqua e guarda caso proprio lì vicino c'era una fonte. Ci volevano anche dei fiori e la foresta ne era piena, ma quando cercò di raccoglierli migliaia e migliaia di api si gettarono su di lui. Le api indiane sono assai selvagge, e grosse come dita. Spaventato dai ronzii "Piede di Tigre" optò per una fuga onorevole. Ma non si diede per vinto: era uno Yogin. Si mise seduto, calmò il respiro e la mente e cominciò a recitare il mantra di Shiva: "OM

LOGICA CORPOREA - LA SPACCATA FRONTALE

Molti praticanti, e alcuni insegnanti che conosco, hanno difficoltà ad assumere le posizioni come Upavishta Konasana, con le gambe in apertura, Si arriva a dire che non sono essenziali per la pratica dello Hatha Yoga o che l'apertura è roba da ballerini e che dipende da una predisposizione naturale. In realtà l'apertura è essenziale per uno Hatha Yogin, se non si padroneggiano le "spaccate, sarà difficile assumere correttamente Padmasana o Siddhasana. E per ciò che riguarda la predisposizione naturale, a parte i casi di patologie più o meno gravi, basta osservare i bambini nei primi anni di vita: per loro Mandukasana o Upavishta Konasana sono posizioni normali. Alcuni ci si addormentano, suscitando i gridolini di incredulità di adulti con il bacino contratto e le lombari accartocciate. Per poter assumere le posizioni fondamentali dello Hatha Yoga, per prima cosa occorre prendere coscienza dei fantastici giochi di specchi costruiti dalla mente. Nella n

IL MISTERO DELLE LETTERE SCOMPARSE

"The Purloined Letter", la Lettera Rubata, è un racconto di Edgar Allan Poe.  La trama è banale: l'investigatore August Dupin si mette alla ricerca di una lettera "compromettente", rubata a fini ricattatori, da un ministro francese. Il documento sembra svanito nel nulla, fin quando l'astuto Dupin non ha una specie di illuminazione: "niente è meno visibile di ciò che è esposto agli occhi di tutti". La lettera non è mai stata nascosta: è nello studio del Ministro, sullo scrittoio. Questa storiella apparentemente idiota, ha ispirato e continua ad ispirare, filosofi, psicologi e romanzieri, da Freud a Lacan, da Derrida a Baudelaire, da Sciascia a Proust. L'incapacità di vedere ciò che è evidente è uno dei problemi principali dell'uomo moderno. Siamo sempre alla ricerca di misteri, di nascondigli, di "Codici da Vinci" e non vediamo quello che abbiamo sotto il naso. Il pensiero obliquo, la necessità di trovare delle segrete motivaz