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TRADIMENTI








Sono con Ivana.
La mia amica di sempre.
La ascolto.
Racconta ad altri di quando mi ha incontrato, 35 anni fa.
Un deficiente boccoluto che se ne andava in giro con un flauto di canna, seguito da un codazzo di ragazze.
35 anni sono tanti.
Un deficiente.
Pensavo di essere Krishna all'epoca.
Ridiamo.
Ivana è brava a raccontare.
Me lo vedo davanti il deficiente con la faccia da surfista.
Che buffo.
Poi viene la malinconia.
No, non è la nostalgia della giovinezza, è qualcosa di diverso.
L'umore si fa nero.
Torniamo a casa e accendo il pc.
Oh! Il forum di Yoga!
Leggo gli ultimi interventi, verbosi, colti.
Discussioni sugli scopi della vita, dello yoga, sui rapporti tra pensiero occidentale e pensiero indiano.
Fino a poco tempo fa mi sarei fregato le mani e mi sarei buttato come un falco sulle colte citazioni, le perifrasi ad effetto e gli involontari strafalcioni degli altri falchi.
Adesso gli onorevoli duelli filosofici alla ricerca della verità ontologica mi paiono insensati.
La magia di Ivana ha funzionato.
Il deficiente con la faccia da surfista se ne sta lì davanti a me.
Non fa mica niente! Non mi giudica, non mi critica (è incapace di farlo!).
Mi guarda e basta, col sorriso di allora.
E io mi sento una merda.
Mi viene in mente il "bacio della morte"...
No niente di drammatico, per carità: quando ero ragazzino e ci facevamo le canne, chiamavamo bacio della morte un gioco stupido.
La mia fidanzatina tirava un gran boccata di canna, poi mi baciava e mi soffiava il fumo nei polmoni.
Io lo tenevo dentro fin quando potevo e poi lasciavo che uscisse da solo, di colpo, dal naso e dalla bocca.
Dopo 35 anni il deficiente con la faccia da surfista se ne è uscito, di botto, come il fumo del bacio della morte. Ha aperto il cassetto polveroso dove lo avevo chiuso e ora se ne sta lì, in silenzio.
E mi guarda.
La parola che mi risuona nella testa è TRADIMENTO.
In questi anni sono andato alla ricerca della verità.
La Verità è la cosa più importante.
La Verità è rivoluzionaria.
La Ricerca della Verità è lo scopo ultimo dell'Essere umano.
Al deficiente con la faccia da Surfista della verità non fregava un accidente.
Pensava di essere Krishna.
Cercava Radha, l'Amore che nulla pretende.


La filosofia è una strana roba.
Ci si comincia a creare un sacco di problemi sull'esistenza di Dio, sul rapporto tra Individuo e Assoluto, sulla necessità di annichilire l'ego.
Quanti anni ho passato a studiare le tecniche per annichilire l'Ego!
Che senso ha?
La Ricerca assidua della Verità, la Credenza di voler distruggere le Credenze finisce spesso, o sempre, per andar contro alle ragioni del cuore.
Ma se esiste un Assoluto, dove altro potrebbe essere se non nel cuore?
Nel nucleo vivo e palpitante delle emozioni che dà vita e forma al nostro corpo, alla nostra vita?
La natura dell'essere umano è Ananda, beatitudine infinita.
Felicità senza limiti.
L'ho scritto un mucchio di volte.
Ma forse non l'avevo mai veramente capito prima di adesso.
"Natura" significa ciò che si è veramente.
Krishna cercava Radha, l'Amore che nulla pretende.
E Radha non è una Dea, è una donna in carne ed ossa.
C'è esiste.
Basterebbe essere fedeli a se stessi, alla propria Natura, per vivere sempre e comunque al suo fianco.
Ma l'Amore, di cui si parla sempre, all'uomo non basta.
Lo mettiamo in un cassetto in attesa di tempi migliori, c'è sempre qualcosa da fare: ottenere la sicurezza economica, il rispetto degli altri, il successo.
Siamo sempre pieni di così nobili ideali da perseguire, di obblighi sociali o familiari da onorare, che finiamo per lasciarlo lì, l'amore, nel cassetto sempre più polveroso del cuore.
Verrà il momento di aprirlo, prima o poi, ci diciamo.
E intanto via ad inseguire il successo, a piangere per le ferite dell'Ego, a cercare la verità ontologica.
Il massimo è quando anziché donarsi all'amore, perdiamo tempo a convincere gli altri dell'insensatezza di vivere senza amore.
Il deficiente con la faccia da surfista mi sorride.
Lui lo sa di chi sto parlando....

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