Passa ai contenuti principali

MA CHI ERA PATANJALI?


Qualcuno, credo fosse Einstein, ma potrei sbagliare, una volta disse che "il vero ricercatore è colui che si pone le domande stupide che  altri non hanno il coraggio di fare".
Io non so se sono un ricercatore autentico.
Di certo faccio spesso domande stupide.
Tempo fa mi sono chiesto: "Ma chi era Patanjali?".
Lo so che a qualcuno non parrà affatto una domanda cretina, visto che molti sono coloro che  non hanno neppure mai sentito parlare di Patanjali, ma per me, che pratico yoga da una vita e ho passato anni (non sto mica scherzando!) sugli Yoga Sutra è un po' come se un tifoso di calcio si chiedesse "Chi è Balotelli?".



Le notizie che ci danno gli studiosi più seri, o che così si definiscono, sono piuttosto vaghe.
Alcuni lo ritengono un personaggio mitico o un nom de Plume sotto il quale trovano dimora ricercatori di varie epoche.
Altri parlano di due Patanjali distinti, un grammatico, allievo di Pāṇini, ed uno Yogin maestro del maestro di Shankara Bhagavatpada.
Per i miei istruttori Patanjali, anzi Patañjali, che significa "Offerta Caduta dall'Alto" é il Nagaraja, il Re dei Naga, il serpentone che, dopo aver spiato da sotto le terga di Vishnu le danze di Shiva, decide di scendere sulla terra, nel ventre di una donna sterile, per insegnare lo Yoga agli uomini.



Certo, tutto è possibile, ma la storia dell'incarnazione del serpentone, plausibilissima nel mondo del Sogno e dell'allegoria, riportata sul piano grossolano, se non si fa atto di fede, pare, per lo meno, stravagante.
Comunque, ed è un fatto, Patanjali è sempre associato al Serpente.
Di solito lo si rappresenta come un monaco buddista - cranio pelato, grandi orecchie, sorriso enigmatico - pieno di code e teste di serpente come Shakyamuni nel momento della realizzazione:




Altre volte lo si trova rappresentato come un asceta freackettone, barbuto e capelluto, vagamente cristico:




Sembra quasi che ognuno si costruisca il proprio Patanjali personale, così come negli Yoga Sutra, a seconda delle credenze e delle finalità, ognuno vede un po' ciò che più gli fa comodo.
Ma sarà esistito davvero Patanjali?
Tempo fa ho fatto una ricerca sui siti di alcune università indiane e degli Usa, ed ho trovato decine di documenti e studi assai interessanti.

A quanto ho capito il Patanjali storico sarebbe uno dei Mahasiddha della tradizione Shaiva Siddhanta.
L'aspetto serpentino sarebbe dovuto al fatto che era un danzatore, così sciolto e morbido da essere paragonato ad un rettile.
Così come Vyaghrapada (Piede di Tigre) suo compagno di viaggi e di avventure, veniva assimilato alla tigre per la sua attitudine al combattimento (era un lottatore).
Sembra quasi troppo semplice...
Ma vediamo la storia:
Qualche secolo prima di Cristo ( N.B.le date riportate nei documenti che ho consultato sono abbastanza ballerine, si va dal 3.000 al 250 a.C. secondo i Nath questo dipende dalla longevità assicurata dallo Yoga, ma può darsi che col tempo i nomi Patanjali, Vyaghrapada ecc. abbiano finito per simboleggiare determinati stati coscienziali, siano diventati, cioè dei nomi spirituali) un gruppo di ricercatori si riunì nella foresta di Chidambaram.
Erano astronomi, medici, danzatori, musicisti e marzialista.
Sotto la guida di un maestro chiamato Nandi autore dei mille libri del Kamashastra (probabilmente si trattava di una donna: Nandi, che significa GIOIA è un nome femminile. Solo in epoca recente qualcuno che non conosceva il sanscrito affibbiò il nome Nandi al Toro di Shiva: improbabile che sia stato un indiano! Sarebbe come se noi chiamassimo uno stallone "Letizia" o "Graziosa").
Dalle loro ricerche nacquero lo Hatha Yoga, il Kalaripayattu e la danza classica indiana.
Che strano.
A me avevano sempre detto che di Patanjali non si sapeva niente e invece l'unica cosa che non è sicura è l'anno di nascita (ma sapendo che è stato il maestro del maestro di Shankara Bhavagatpada che, a prescindere da cosa dice Wikipedia, ha fondato il Math di Kanci tra il secondo e il terzo secolo a.C. si può ragionevolmente supporre che sia stato un contemporaneo di Socrate e Lao Tzu).
Patanjali nacque a cavallo del 400 a.C nella  città di Thiru-Gona-Malai, nell'attuale Sri Lanka.





Oltre agli Yoga sutra ha scritto diversi altri testi, tutt'ora reperibili, come il Charana Shrungarahita Stotram dedicato al Nataraja. 
Era uno Yogi tantrico, un maestro di danza ed un grande esperto di Ayurveda. 
La sua tomba è conservata nel tempio di Brahmapureeswarar






Di seguito trascrivo  un brano di un testo  di Tirumular (Tirumandiram) dove si parla della nascita del Natya Yoga LO YOGA DANZATO DA CUI DERIVA LO STILE DI DANZA CHIAMATO Bharata Natyam 


Nandhi arul Petra Nadharai Naadinom
Nandhigal Nalvar Siva Yoga MaaMuni
Mandru thozhuda Patañjali Vyakramar
Endrivar Ennodu (Thirumular) Enmarumaame
 

traduzione inglese: 
We sought the feet of the Lord who graced Nandikesvara
The Four Nandhis,
Sivayoga Muni, Patañjali, Vyaghrapada and I (Thirumoolar)
We were these eight.
 

Mi sembra chiaro che nel testo si parla di 8 allievi di Nandi: i quattro nandi, Shivayoga muni, Patanjali, Viaghrapada e Thirumular. 







Che Patanjali sia stato un alieno o l'incarnazione di un mitico serpente è ipotesi sicuramente interessante, ma, secondo me, è molto più affascinate pensare che facesse parte di un gruppo di "Ricercatori della Verità", persone in carne ed ossa  che dedicarono  la loro vita a studiare e sperimentare  tecniche finalizzate alla felicità dell'essere umano.






Cerco di riassumere i risultati delle mie ricerche: 

IV -III secolo a. C. 
Nel Tamil Nadu una "Yogini chiamata Nandi o Adinandinath mette su una scuola vicino all'attuale tempio di Shiva Nataraja, a Chidambaram. 
I suoi principali allievi sono Sivayoga Muni, Patañjali, Vyaghrapada, Thirumular e "i quattro Nandhi (probabilmente i figli di Nandinath) 
Parte dell'insegnamento si esprime danzando per cui lo yoga creato da quel gruppo (i maha Siddha fondatori  Siddha Siddhantha ) inizialmente si chiama Natya Yoga, yoga danzato o yoga della danza. 
Ognuno degli allievi sviluppa delle caratteristiche e dei poteri. 
Vyagrapada (piede di tigre) così chiamato probabilmente per la forza e l'agilità, crea le arti marziali del sud dell'india tirumular si dedica ai mantra e alla poesia (anche se ha scritto un trattato sullo yoga simile in tutto e per tutto agli yoga sutra, Patanjali (paragonato ad un serpente per la qualità dei movimenti) alla danza e alla medicina, gli altri non so..... 
A questo gruppo (soprattutto al guru Nandi divenuto così famoso da fornire il nome al veicolo di Shiva) si deve gran parte del kama shastra che nasce come descrizione degli insegnamenti di Shiva e Parvati agli esseri umani. 
Le posizioni di base del kamasutra, scritto qualche secolo dopo, sono riprese dalle tecniche di quella scuola, e sono 64 come i quadrati del manduka Mandala e gli esagrammi, 8 varianti delle 8 maniere di congiungere FUOCO (Parvati) e LUNA (Shiva)
Le basi delle tecniche tantriche dei nandinath erano la corrispondenza tra influssi planetari e sillabe dell'alfabeto e il desiderio come tecnica operativa per sviluppare l'energia da loro chiamata Virya dalla vitalità innata o Ojas









Ovviamente si tratta di una mia ipotesi, ma pensando che a qualcuno potrebbe venir voglia di verificare aggiungo un po' di bibliografia: 
Jonardon Ganeri, Artha: Meaning, Oxford University Press 2006, 1.2, p. 12 

S. Radhakrishnan, and C.A. Moore, (1957). A Source Book in Indian Philosophy. Princeton, New Jersey: Princeton University, ch. XIII, Yoga, p. 453 

Gavin A. Flood, 1996 

Mishra, Giridhar (1981). "प्रस्तावना [Introduction]" (in Sanskrit). अध्यात्मरामायणेऽपाणिनीयप्रयोगानां विमर्शः [Deliberation on non-Paninian usages in the Adhyatma Ramayana] (Ph.D.). Varanasi, India: Sampurnanand Sanskrit University. Retrieved May 21 2013. 

Srimad Bhagavatam: Glossary of Sanskrit Terms 
P.8 Shankaracharya by Prem Lata 

The Yoga Sutras of Patanjali, ed. James Haughton Woods, 1914, p. xv 

Patañjali; James Haughton Woods (transl.) (1914). 
The Yoga Sutras of Patañjali. Published for Harvard University by Ginn & Co. p. 434 

Mahābhāṣya, Joshi/Roodbergen: 1968, p. 68 

The word and the world: India's contribution to the study of language (1990). Bimal Krishna Matilal. Oxford. ISBN 0-19-562515-3.

Romila Thapar, Interpreting Early India. Oxford University Press, 1992, p.63 

Chryssides, George D. (1999-12-01). Exploring new religions. London: Cassell. pp. 293–301. ISBN 978-0-8264-5959-6. 

Tirumantiram A Tamil scriptural Classic. By Tirumular. Tamil Text with English Translation and Notes, B. Natarajan. Madras, Sri Ramakrishna Math, 1991, p.12. 

Vaiyapuripillai's History of Tamil Language and Literature (From the Beginning to 1000 A.D.), Madras, New Century Book House, 1988 (after the first edition of 1956), particularly footnote 1 on p.78. 

pp.xxix-xxx in a Preface (entitled Explanatory remarks about the Śaiva Siddhānta and its treatment in modern secondary literature) to The Parākhyatantra. A Scripture of the Śaiva Siddhānta, Dominic Goodall, Pondicherry, French Institute of Pondicherry and Ecole française d'Extrême-Orient, 2004. 

Commenti

  1. Grazie, ho letto con molto interesse questa sua ricerca.
    Per quanto riguarda la data, periodo di nascita di Pantanjali corrisponde a l'idea che mi ero fatto.
    Grazie ancora.
    Frederic

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

IL SIGNIFICATO NASCOSTO DEI MANTRA - OM NAMAḤ ŚIVĀYA

Alzi la mano chi non ha mai recitato un mantra indiano o tibetano senza avere la minima idea di cosa significasse. C'è addirittura una scuola di pensiero che invita ad abbandonarsi al suono, alla vibrazione e ad ascoltare con il cuore. Il personale sentire viene considerato un metro di giudizio assai più affidabile della razionalità, e l'atteggiamento più comune, nell'approccio alla "Scienza dei mantra è il " Che mi frega di sapere cosa vuol dire? L'importante è che mi risuoni! ". Devo dire che ci sta. Tutto nell'universo è vibrazione e ovviamente quel che conta è il risultato. Se uno recita 108 volte Om Namaha Shivaya senza sapere che vuol dire e poi si sente in pace con il mondo, va bene così. Anzi va MOLTO bene! Ma bisogna considerare che nei testi "tecnici" dello yoga, non numerosissimi, si parla di una serie di valenze simboliche, modalità di  pronuncia e possibilità di "utilizzo" che, secondo me, la maggi

I CAKRA DEI NATH

    Nonostante in molti testi si parli esclusivamente di sei cakra + il cakra dei mille petali,   in genere nella tradizione Nath se ne enumerano nove: 1.      Brahmā Cakra  - corrispondente al  Mūlādhāra Cakra ; 2.      Svādhiṣṭāna Cakra  " – “centro di supporto del sé", “la sua propria dimora”; 3.      Nābhi Cakra "centro dell'ombelico"; 4.      Hṝdayādhāra "centro del cuore"; 5.      Kaṇṭha Cakra "centro della gola"; 6.      Tālu Cakra "Centro del palato"; 7.      Bhrū Cakra – “Centro tra le sopracciglia" non sempre identificabile con ajñā cakra , posto spesso al centro della fronte. 8.      Nirvāṇa Cakra che alcuni fanno corrispondere al brahmārandhra e altri ad ajñā cakra 9.      Ākāṣa Cakra "centro dello spazio", posto al sincipite per alcuni, sopra la testa secondo altri.   Un altro sistema di cakra presente nello Yoga dei Nāth è quello dei cinque maṇ

IL FIGLIO DI YOGANANDA E L'INDIGESTIONE DI BUDDHA

YOGANANDA Quando nel 1996, pochi giorni prima del suo centesimo compleanno Lorna Erskine, si abbandonò al sonno della morte, Ben, il figlio, decise di rivelare al mondo il suo segreto i: Yogananda, il casto e puro guru, era suo padre. Ne uscì fuori una terribile, e molto poco yogica, battaglia legale a colpi di foto, rivelazioni pruriginose ed esami del DNA tra la Self Realization Fellowship,la potente associazione fondata dal maestro, e gli eredi di Lorna (che chiedevano un sacco di soldi...). Ad un certo punto vennero fuori altri tre o quattro figli di discepole americane, tutti bisogna dire assai somiglianti al Guru, . E venne fuori una storia, confermata da alcuni fuoriusciti dalla Self Realization Fellowship (e quindi... interessati) riguardante un gruppo di "sorelle dell'amore" giovani discepole che avrebbero diviso con Yogananda il terzo piano del primo centro californiano della S:R:F. Certo, per tornare a Lorna, che se una donna americana bianca e b