Passa ai contenuti principali

Qi Gong: Respirare con le Mani


In Cina ad ogni dito della mano sono collegati uno dei cinque Elementi (che differiscono da quelli della tradizione indiana, con Terra, Metallo, Acqua, Legno e Fuoco in luogo di Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra) uno dei cinque sensi, una stagione, una emozione ed una nota musicale:

 Al POLLICE vengono associati la Terra, l'Odore, l'Olfatto, i cambi di stagione, l'emozione dell'ANSIA, la nota musicale GONG (nel senso di palazzo) ovvero il nostro FA;

- All’INDICE vengono associati il Metallo (che nella tradizione cinese sostituisce l'Aria), l'Autunno, l'emozione della TRISTEZZA, la nota musicale SHANG (che significa deliberazione) ovvero il SOL;

- Al MEDIO: vengono associati il Fuoco, l'Estate, la GIOIA, la nota musicale ZHI (che significa prova) ovvero il DO;

All’ANULARE vengono associati il Legno, Primavera, RABBIA, la nota musicale JUE (corno) che corrisponde al LA;

-  Al MIGNOLO: Acqua, Inverno, PAURA, la nota musicale YU (ali) che corrisponde al RE.


Al di là delle differenze è chiaro che ogni dito corrisponde ad un suono, ovvero una vibrazione.
La vibrazione è un onda, ovvero uno spostamento di ENERGIA ma non di MATERIA.
Ogni dito è teoricamente in grado, quindi - secondo lo Yoga e la tradizione cinese - di emettere una onda di energia con qualità (ovvero frequenza) diversa.

Ogni dito, inoltre, è "polarizzato" positivamente o negativamente e le dita delle due mani hanno una carica invertita;

Il pollice della mano destra ad esempio è, per così dire, "+" e quella della mano sinistra è "-" e così i due palmi, ed è per questo che, avvicinando le due mani dopo averle rilassate, si ha la strano sensazione che si attraggano e si respingano contemporaneamente.

L’ascolto delle “vibrazioni delle dita e delle falangi” e della diversa “polarizzazione” è il primo passo verso la percezione e l'utilizzazione delle energie sottili, senza le quali la pratica del Qi Gong e del Taijiquan (e dello yoga) è una pratica parziale, se non inutile.

Nel Qi Gong, si parla spesso "passare" l'energia qi dal dan tien inferiore (Dan Tien significa "campo rosso" o "campo di cinabro", dove il cinabro è il mercurio rosso degli alchimisti) all'osso sacro, passando attraverso i genitali, il perineo e l'ano.

Per far circolare un qualcosa occorrerà prima sapere cosa si fa circolare:
Se devo riempire una bottiglia con il latte dovrò sapere cosa è il latte.
Se devo riempire una bottiglia con la benzina dovrò sapere cosa è la benzina.
altrimenti mi troverò a versare del latte nel serbatoio dell'auto ed a mettere la benzina nel Biberon.


Se non si percepisce l'energia qi può rivelarsi poco utile passare le ore a fare movimenti della Gru, del "Dragone" o della "Tigre", così come sostanzialmente inutile può essere praticare le posture dello yoga senza avere l’esperienza della circolazione delle “energie sottili”.

L’esercizio di base per “imparare a far cantare le mani” nel Qi Gong è quello delle “correnti contrapposte”.
Non so come è definito precisamente nel taoismo, Ad Hong Kong l'ho sentito chiamare zheng li e zong li, ma credo che potrebbe essere indicato con gli ideogrammi 震慄ovvero zhèn​ lì​.

 zhèn indica la "vibrazione del terremoto o del tuono" ed è composto dai segni:

 nǚ​ che significa "donna", "femmina";

 yì che significa "uno", "intero", "totalità";

一一 yī​yī​ che significa "uno dopo l'altro", "in sequenza";

 yuè​ che significa "luna".


 ​lì​ invece indica il "tremore della febbre e della paura" ed è formato da

 xīn​ che significa "cuore/mente" (mente percettiva);

 yī​ che significa "uno";

 Tián​ che significa "campo";

 mù​ che significa albero-legno;


Si tratta di due tipi di vibrazioni diverse, quella più potente (come il rombo del tuono o la scossa di terremoto) contiene graficamente il segno della luna (
 yuè​) e della donna ( nǚ​ che però si legge anche rǔ​ che vuol dire sia "1000" che "tu").

La seconda, più debole (brivido di paura o di febbre), contiene graficamente il segno del cuore/mente ( xīn​) e il segno del campo ( Tián​). 





La vibrazione del tuono e del terremoto è esterna:

- Se c'è una scossa tellurica il mio corpo vibra a causa del terremoto, l'impulso proviene dall'esterno e tutti coloro che sono vicino a me tremano alla stessa maniera.

La vibrazione della paura o della febbre è invece interna:

- se ho la febbre l'impulso a tremare viene dall'interno, coloro che sono vicini a me, se non hanno la febbre, non tremano.

La percezione delle due forze contrapposte nelle mani non è frutto di suggestione, ma è un "fenomeno" non casuale e ripetibile, a patto che non si abbiano delle tensioni eccessive alle mani ed alle spalle o problemi legati alla funzione afferente del sistema nervoso.



I nervi sono formati da fibre diverse chiamate efferenti ed afferenti:
-         Le fibre efferenti sono quelle che partono dal cervello ed arrivano alla periferia ovvero alle terminazioni nervose;
-         Le fibre afferenti sono invece quelle che dalla periferia arrivano al cervello.

I nervi delle zone più sensibili (mani, piedi, labbra, genitali) sono composti sia da fibre afferenti che da fibre efferenti.
Ciò significa che la percezione e l'invio di informazioni tramite impulsi elettrici è contemporanea.

La presa di coscienza della possibilità di percepire contemporaneamente queste due diverse "vibrazioni"(correnti elettriche), provoca uno sviluppo della sensibilità, intesa come creazione di nuove sinapsi (reti di neuroni) e quindi come sviluppo di una sempre maggiore sensibilità.

Per percepire le “correnti contrapposte” è sufficiente scaldare le mani, strofinandole come quando si ha freddo.

Poi, dopo aver posto i palmi ad una distanza di 3, 4 cm, l’uno dall'altro – come se tenessi tra le mani una palla di gomma del diametro di 3, 4 cm. -  si immagina che vi siano degli elastici che legano il pollice destro al sinistro, l’indice destro al sinistro e così via;

Inspirando immagino di voler allontanare le mani l’una dall'altra, ma di non riuscirci per via della tensione degli elastici;

Espirando immagino di volerle avvicinare ma di non riuscirci a causa della “massa” degli elastici.
Dopo 9, 18, 27… fino a 108 respirazioni, comincerò ad avvertire una specie di campo magnetico tra le mani, o come delle punture di spillo o un forte sensazione di calore (le sensazioni sono soggettive):
Si tratta del primo passo verso la percezione delle “tensioni contrapposte”.

L'esercizio della percezione delle tensioni contrapposte sviluppa il "senso interno" ovvero la capacità di "ascolto" (nella fisiologia occidentale si parlerebbe di propriocettori ed enterocettori).

Una volta sviluppata la capacità di ascolto nelle mani si può lavorare con il resto del corpo applicando il medesimo procedimento descritto per le dita e per i palmi delle mani, continuando a lavorare con le visualizzazioni e il "dialogo interiore".

Per dialogo interiore intendo esattamente il parlare (senza emettere suoni) con se stessi, scrivendo nella mente o articolando mentalmente lettera per lettera frasi "evocative" ("le mie mani sono calde e pesanti", "la mia gola è rilassato e le parole sgorgano come acqua da una sorgente"...).
Facciamo un esempio di "visualizzazione":

Immagino che alla radice del naso vi sia un foro elastico (una vagina il più delle volte);

Inspirando immagino che l'aria entri sotto forma di luce bianca o dorata, oppure di fumo bianco, oppure di liquido piacevole alla vista e al tatto (oro liquido, miele ecc.);

Inspiro (dolcemente e sottilmente) e la luce d'oro (o l'elisir) penetra nel foro alla radice del naso.

Trattengo il fiato per un paio di secondi ed immagino che la luce si muova nel cranio illuminandolo dall'interno (e/o pulendolo dalle impurità come un getto d'acqua toglie il fango dalle scarpe);

Espirando "osservo" la luce che esce dal foro della fronte;
Continuo (nove, diciotto…fino a 108 cicli respiratori) fin quando non avverto una sensazione "insolita" alla fronte ed alla testa: formicolii, leggerezza, calore, pressioni leggere, piacevoli e ritmiche [NB. Se si avvertono sensazioni negative o dolorose si deve interrompere immediatamente la pratica].





Porto l'attenzione sulla sensazione della fronte e comincio il dialogo interiore:

Inspirando penso o disegno nella mente (per esempio) "LA (MIA) MENTE E' CALMA";

In apnea penso o disegno nella mente (per esempio) "E";

Espirando penso o disegno nella mente (per esempio) " RILASSATA".

Il tutto continuando a seguire il percorso della luce (o dell'elisir) che penetra nella mente per poi allontanarsi verso l'orizzonte.

Una volta constatato un cambio dello stato psicofisico (calma, aumento delle sensazioni al cranio, alla nuca, alla fronte, rilassamento dei muscoli del viso) Porto l'attenzione alla gola.

Immagino un foro elastico (una vagina) e ripeto il ciclo di respirazioni con la visualizzazione della luce d'oro o dell'elisir.

Quando avvero una sensazione insolita e non spiacevole all'altezza della gola, comincio il dialogo interiore scegliendo una frase che sia per me evocativa (p.e. la mia gola è aperta e rilassata... le parole sgorgano come acqua da una sorgente… ecc.);

Procedo poi a considerare con le stesse modalità il centro del petto con le stesse modalità ("Il mio cuore batte lento e potente") la zona dello stomaco (“lo stomaco è rilassato”, oppure “fegato e milza sono caldi umidi e rilassati” … ecc.), la zona sotto l'ombelico (“il mio ventre è elastico e pieno di energia”) e la zona dei genitali.

Qui si può provare ad immaginare che l'aria, inspirando, entri dal glande (del pene o del clitoride) e riempia la zona dei genitali e del perineo, ed espirando si visualizza la sua risalita lungo la colonna attraverso l'osso sacro.

Il dialogo interiore deve riguardare i genitali (per esempio "i miei genitali sono caldi e pesanti") quando si avverte un aumento di calore, formicolii, vibrazioni nella zona del basso ventre, del pene o della vagina (sensazione che viene accentuata se inspirando si tirano verso alto i muscoli dell'ano) si può procedere alla pratica della circolazione dell'energia lungo i canali du mai e ren mai.





Commenti

Post popolari in questo blog

IL SIGNIFICATO NASCOSTO DEI MANTRA - OM NAMAḤ ŚIVĀYA

Alzi la mano chi non ha mai recitato un mantra indiano o tibetano senza avere la minima idea di cosa significasse. C'è addirittura una scuola di pensiero che invita ad abbandonarsi al suono, alla vibrazione e ad ascoltare con il cuore. Il personale sentire viene considerato un metro di giudizio assai più affidabile della razionalità, e l'atteggiamento più comune, nell'approccio alla "Scienza dei mantra è il " Che mi frega di sapere cosa vuol dire? L'importante è che mi risuoni! ". Devo dire che ci sta. Tutto nell'universo è vibrazione e ovviamente quel che conta è il risultato. Se uno recita 108 volte Om Namaha Shivaya senza sapere che vuol dire e poi si sente in pace con il mondo, va bene così. Anzi va MOLTO bene! Ma bisogna considerare che nei testi "tecnici" dello yoga, non numerosissimi, si parla di una serie di valenze simboliche, modalità di  pronuncia e possibilità di "utilizzo" che, secondo me, la maggi

I CAKRA DEI NATH

    Nonostante in molti testi si parli esclusivamente di sei cakra + il cakra dei mille petali,   in genere nella tradizione Nath se ne enumerano nove: 1.      Brahmā Cakra  - corrispondente al  Mūlādhāra Cakra ; 2.      Svādhiṣṭāna Cakra  " – “centro di supporto del sé", “la sua propria dimora”; 3.      Nābhi Cakra "centro dell'ombelico"; 4.      Hṝdayādhāra "centro del cuore"; 5.      Kaṇṭha Cakra "centro della gola"; 6.      Tālu Cakra "Centro del palato"; 7.      Bhrū Cakra – “Centro tra le sopracciglia" non sempre identificabile con ajñā cakra , posto spesso al centro della fronte. 8.      Nirvāṇa Cakra che alcuni fanno corrispondere al brahmārandhra e altri ad ajñā cakra 9.      Ākāṣa Cakra "centro dello spazio", posto al sincipite per alcuni, sopra la testa secondo altri.   Un altro sistema di cakra presente nello Yoga dei Nāth è quello dei cinque maṇ

IL FIGLIO DI YOGANANDA E L'INDIGESTIONE DI BUDDHA

YOGANANDA Quando nel 1996, pochi giorni prima del suo centesimo compleanno Lorna Erskine, si abbandonò al sonno della morte, Ben, il figlio, decise di rivelare al mondo il suo segreto i: Yogananda, il casto e puro guru, era suo padre. Ne uscì fuori una terribile, e molto poco yogica, battaglia legale a colpi di foto, rivelazioni pruriginose ed esami del DNA tra la Self Realization Fellowship,la potente associazione fondata dal maestro, e gli eredi di Lorna (che chiedevano un sacco di soldi...). Ad un certo punto vennero fuori altri tre o quattro figli di discepole americane, tutti bisogna dire assai somiglianti al Guru, . E venne fuori una storia, confermata da alcuni fuoriusciti dalla Self Realization Fellowship (e quindi... interessati) riguardante un gruppo di "sorelle dell'amore" giovani discepole che avrebbero diviso con Yogananda il terzo piano del primo centro californiano della S:R:F. Certo, per tornare a Lorna, che se una donna americana bianca e b